Terza Assemblea Nazionale ILA – Relazione finale

Il giorno 15 novembre 2014 a Napoli, presso il Grand Hotel Oriente, si è svolta l’Assemblea Nazionale dell’ILA per il rinnovo delle cariche e l’approvazione del bilancio e, contestualmente, la Tavola Rotonda sul tema “Le prospettive della Vigilanza”. All’evento hanno preso parte numerosi colleghi provenienti da ogni parte d’Italia.

Con il presente comunicato vogliamo dare notizia, per quanto possibile, di quanto è avvenuto, pur consapevoli che solo la partecipazione diretta all’evento avrebbe consentito a ciascuno di apprezzare l’importanza del momento che si stava vivendo.

I lavori si sono aperti con l’Assemblea ordinaria dell’ILA che ha approvato il bilancio e riconfermato il Direttivo uscente. Il Presidente, Gerardo Donato Lanza, ha illustrato le iniziative poste in campo dall’Associazione in questi anni e le prospettive per il futuro. Il primo consiglio direttivo del nuovo mandato, che si è tenuto all’indomani dell’assemblea, ha deliberato la decadenza dei comitati territoriali, ha provveduto a nominare nuovi referenti regionali in attesa della ricostituzione degli organi territoriali. Sono state accolte le nuove disponibilità a collaborare con l’Associazione da parte di altri colleghi ed individuate le nuove responsabilità. In particolare sono entrati a far parte dello Staff ILA, i colleghi Enzo Alessi, Vittorio Fisaro, Matteo Quitadamo e Antonio Riu.

Terminata l’Assemblea, si sono aperti i lavori della tavola rotonda. Intento dell’ILA era quello di rappresentare al mondo politico, amministrativo ed a quello sindacale che ha voluto essere presente, le questioni irrisolte e le criticità connesse alla attività di vigilanza in vista della probabile costituzione dell’Agenzia Unica.

Erano presenti il Segretario Generale del Ministero del Lavoro Dr. Paolo Pennesi, il Direttore Generale per l’Attività Ispettiva Dr. Danilo Papa, l’On. Antimo Cesaro, componente della Commissione Lavoro alla Camera, i rappresentanti della UIL, coordinati da Raffaele Giovanni delegato dal Coordinatore Nazionale Angelo Vignocchi, impossibilitato a partecipare direttamente, della UGL, capeggiati dal Coordinatore Nazionale Nicoletta Morgia, e della FLP, nella persona di Antimo Rinaldi delegato dal Coordinatore Nazionale Angelo Piccoli, anch’esso impossibilitato a partecipare direttamente all’evento. Ha moderato i lavori il collega Vittorio Fusaro. Ha preso parte ai lavori con un breve intervento il rappresentante dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro Dr. Buonocore. Il Direttore Generale del Personale, dr. Gambacciani, impossibilitato a partecipare all’evento, ha inviato al Presidente Lanza i ringraziamenti per l’invito ricevuto augurando buon lavoro al consesso.

Il Presidente Lanza ha introdotto i lavori relazionando sulla situazione dell’attività di vigilanza e sui suoi nodi irrisolti da molto tempo, ricordando che, in questa fase, non sono utili né facili entusiasmi, nè ostinate barricate, ma che occorre sin da ora e nel rispetto della fase parlamentare, individuare le criticità del nuovo soggetto che si affaccia all’orizzonte affinchè si possano trovare risposte concrete che ne garantiscano l’operatività.

In particolare Lanza ha posto all’attenzione degli intervenuti le seguenti problematiche:

  • Come sarà strutturata a livello territoriale l’Agenzia?
  • Come sarà articolata la prestazione ispettiva?
  • Quali saranno le tutele per la sicurezza degli ispettori?
  • Quale sarà la contrattazione di riferimento e la relativa retribuzione?
  • Quale sarà il futuro della vigilanza Tecnica?
  • Quali competenze dovrà avere l’ispettore: a 360° o ci saranno diversi settori specializzati?

L’esigenza di conoscere le future sorti dell’attività ispettiva ha ricevuto, compatibilmente con la presente fase di discussione in Commissione del Jobs Act, alcuni chiarimenti sia da parte dell’Amministrazione, che la rappresentanza politica e sindacale.

L’Onorevole Antimo Cesaro, componente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, relatore in commissione del Dossier predisposto dall’ILA, si è sin da subito detto interessato ad ascoltare i lavori della tavola rotonda, precisando che compito della politica e della Commissione sarà quello di dare grande risalto alla funzione di vigilanza poiché questa persegue interessi pubblicistici. In questa ottica non verranno presi in considerazione interessi di parte, ma il perseguimento di un unico obiettivo: costituire un nuovo soggetto a costo zero, e cioè organizzando in modo efficiente le forze ispettive, evitando duplicazioni e parallelismo di funzioni, parificando le posizioni contrattuali, riducendo le sedi, con conseguente conseguimento di quelle economia di scala che consentiranno di finanziare l’Agenzia.

Secondo l’ On. Cesaro i punti importanti da conseguire sono:

  1. la riduzione della forbice tra l’accertato e il riscosso. Questo deve costituire un parametro di giudizio che il governo deve opportunamente utilizzare;
  2. la previsione nell’ambito dell’agenzia di livelli di gratificazione omogenei, mediante unificazione di ruoli, uniformità di funzioni e di standard. Per queste finalità sarà necessario uno specifico stanziamento di fondi;
  3. il superamento dei paradossi emersi sui rimborsi chilometrici e sulle indennità di missione. Sul punto occorrerà aprire una seria riflessione;
  4. la necessità di non perdere di vista lo scopo dell’agenzia che, in via prioritaria, non è quello di migliorare la condizione degli ispettori ma dell’utente finale, ossia del lavoratore. Ciò implica lavoro, impegno e sacrificio di tutti gli attori coinvolti.

Il Governo darà corpo alla delega secondo i contributi che la commissione fornirà al Governo stesso. In questo senso l’On. Cesaro ha auspicato un ruolo di raccordo con l’ILA.

All’intervento dell’Onorevole Cesaro sono seguiti quelli dei relatori dei gruppi di studio costituiti dall’ILA per focalizzare l’attenzione su alcuni punti in particolare: contrattazione di riferimento (gruppo coordinato da Claudia Mancuso), vigilanza tecnica (gruppo coordinato da Francesca Notartomaso), orario di lavoro (gruppo coordinato da Vittorio Fusaro).

Il collega Matteo Quitadamo ha relazionato in materia di contrattazione da adottare nella futura Agenzia.

Quale tipologia contrattuale adottare? Con questa domanda si sottolineano a margine le differenze economiche significative tra gli Istituti Inps, ed Inail ed i dipendenti del Ministero. La strada che porta all’adozione dei contratti di lavoro utilizzati dagli Enti appare impervia e, d’altra parte, la previsione del  CCNL del comparto Ministeri viene avversata dal personale degli Istituti. Una soluzione si potrebbe trovare nell’adozione del contratto delle agenzie fiscali. Il vantaggio sarebbe duplice: in primo luogo per la maggiore fluidità del passaggio dalle attuali posizioni contrattuali a quelle della futura agenzia (seguendo un percorso già a suo tempo tracciato allorché si delineò il passaggio del personale degli effettivi dal Ministero delle Finanze all’Agenzia per le Entrate); in secondo luogo per l’economia di scala conseguente all’adozione di un modulo di contrattazione unico per una pluralità di amministrazioni, che eliminerebbe una pluralità di tavoli di negoziazione. Verosimilmente ne conseguirebbe un contratto più vantaggioso nella parte economica, ma nel medio e lungo periodo rientrante nei rigidi parametri del “costo zero” adottati dal Jobs Act. Resta sullo sfondo il dubbio circa le prerogative dei confluendi ispettori: verranno estese le funzioni tipiche degli ispettori ministeriali o si adotteranno quelle più limitate del personale degli enti?

L’intervento dell’ing. Notartomaso, si è incentrato sul seguente tema specifico: quale futuro si delinea per la vigilanza tecnica?

Il dettato Costituzionale richiede la necessaria presenza dell’attività di vigilanza per dare concretezza alle tutele di dignità, salute e sicurezza dei lavoratori. Tuttavia la pletora di organismi ispettivi anziché ampliare la capacità di controllo favorisce, di contro, un dispendio di risorse umane già esiguo, creando sovrapposizioni di interventi e difformità di valutazioni.

Il mero coordinamento stabilito per legge dal D. Lgs. 81/2008 con la costituzione del “Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, e della “Commissione Consultiva permanente per la Salute e la Sicurezza sul lavoro”, si è visto non essere sufficiente, se non addirittura causa di disaccordi che provocano ritardi e disordine per gli addetti ai lavori. Occorrerebbe superare questa discontinuità mediate la predisposizione di idonei correttivi.

L’Agenzia Unica Ispettiva potrebbe rappresentare una soluzione: si potrebbe pensare di creare un’Area di Vigilanza Tecnica affiancata dal supporto dei due settori dell’INAIL, l’ex Ispesl (ora Struttura INAIL Settore Ricerca, Certificazione e Verifica) e la Contarp (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione). Si potrebbe inoltre pensare che la stessa Agenzia Unica Ispettiva possa occuparsi di vigilanza in materia di prevenzione infortuni, non solo nei settori di attuale competenza, ma anche negli altri settori, prevedendo la possibilità di delega di tali funzioni all’Agenzia stessa tramite l’eventuale stipula di apposite convenzioni con gli enti titolari, quali le Regioni.

Il collegamento e l’interconnessione informatica dei sistemi informativi regionali e statali, la condivisione delle banche dati tra UPG, dei servizi e dei supporti tecnici, la commistione delle professionalità attualmente impegnate nelle diverse amministrazioni favorirebbe l’inizio della  razionalizzazione delle competenze, sfruttando al meglio le alte professionalità di cui si dispone anche in ambito formativo/informativo.

L’intervento della collega Lara Rampin si è incentrato sulla proposta di bozza dell’orario di lavoro che, analizzando i vari contratti integrativi (INPS-Agenzie Fiscali-Enti Locali), si è ritenuto più confacente alle esigenze ispettive e che si ispira al CCN integrativo Agenzie delle Dogane.

Preliminarmente si è osservato che tale intervento è stato realizzato in relazione alla situazione attuale e risponde all’esigenza, sin da ora attuabile, a prescindere dalla costituzione dell’Agenzia Unica, di sburocratizzare le ipotesi di impegno lavorativo dell’ispettore fuori dalla tradizionale fascia oraria, incentivando e favorendo l’attività esterna anche e soprattutto negli orari e giornate nei quali più alto è il rischio di impiego di personale irregolare.

Tuttavia tale disponibilità, basandosi sulla volontarietà dell’adesione al lavoro straordinario, comporta il riconoscimento della natura “disagiata” di talune fasce orarie oltre che l’attribuzione, ai tempi di percorrenza, della natura giuridica ed economica di orario di lavoro.

Con riferimento alle prestazioni in orario disagiato si potrebbe prevedere una specifica indennità, in aggiunta alle maggiorazioni per lavoro straordinario, con una maggiorazione variabile del 20%, 40% e del 60% a seconda del segmento orario in cui interviene e della circostanza che si tratti di giorni festivi o prefestivi.

La prestazione lavorativa effettuata di domenica, inoltre, dà diritto al godimento di un giorno di riposo da fruire nei 14 giorni successivi a quello di mancata fruizione, fermo il diritto alla corresponsione delle indennità e maggiorazioni per lavoro straordinario previste.

La prestazione lavorativa effettuata in giornata festiva infrasettimanale dà diritto, fermo restando le indennità e maggiorazioni previste per lavoro straordinario, ad un periodo equivalente di riposo compensativo, contabilizzato e corrispondente alle ore della prestazione lavorativa effettivamente svolta.

La relazione rende conto di alcune divergenze registrate dal gruppo di studio tra le varie DTL nel modo di rilevare il servizio esterno in orario diverso dalla fascia 08.00 – 14.00/17.30. Sembrerebbe che vi siano uffici che, per il riconoscimento dello straordinario in servizio esterno, richiedono il rientro in ufficio. Se quanto emerso corrisponde al vero, si ritiene non più rinviabile una omogeneizzazione su tutto il territorio nazionale della disciplina relativa all’orario di lavoro e alla rilevazione delle presenze del personale ispettivo comandato a prestare attività esterna, al fine di evitare discrasie comportamentali tra i vari uffici, anche della stessa regione, che di fatto si tradurrebbero in ostacoli allo svolgimento dell’attività esterna ed inutili appesantimenti burocratici per un’attività peculiare che non può essere assimilata ad una mera attività esecutiva svolta in sede.

Il Presidente Lanza, ha ringraziato i colleghi per il prezioso lavoro svolto dai gruppi di studio ed ha ripreso alcuni aspetti sottoposti all’attenzione dell’Amministrazione e richiamati in occasione dell’incontro che l’ILA ha tenuto alcuni mesi fa con il Segretario Generale presso il Ministero del Lavoro, riportandoli nel dibattito, con particolare riguardo all’incremento dei rimborsi chilometrici (da 1/5 ad 1/3), la rimodulazione delle sanzioni, l’ulteriore incentivo al lavoro straordinario.

Grande attenzione ed interesse ha suscitato l’intervento del Dr. Danilo Papa, Direttore generale per attività ispettiva, che ha posto in evidenza l’esigenza di assicurare maggior serenità per gli ispettori i quali non possono avere il “peso morale” delle conseguenze che impattano sulle persone sottoposte a sanzione.

Il Dr. Papa ha ricordato che nel provvedimento di delega in discussione in Parlamento è data la possibilità al Governo di intervenire anche sull’apparato sanzionatorio, con specifico riferimento, tra l’altro, alla “valorizzazione” di meccanismi di carattere premiale. Ciò in sostanza, potrebbe dunque voler significare la possibilità di intervenire sulla c.d. maxisanzione per il lavoro “nero” ma anche sulla revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Il Dr. Danilo Papa ha proseguito l’intervento sottolineando la volontà di dare attuazione alle disposizioni che consentono di introdurre incentivi per il personale ispettivo (ad es. per chi mette a disposizione il proprio mezzo per l’effettuazione dell’attività ispettiva). I fondi ai quali è possibile attingere per questo scopo potranno derivare dagli introiti ex art. 14, D.L. 145/2013.

A tale proposito è infatti previsto dal citato art. 14 l’elaborazione di un decreto ministeriale che consente di declinare gli incentivi cui potranno fare affidamento gli ispettori che effettuano concretamente attività di vigilanza.

Il Direttore Generale ha inoltre ribadito, ove quanto rappresentato risponda al vero, la necessità di intervenire anche sulle eventuali difformi procedure di “tracciabilità” della attività di vigilanza, nel senso di superare definitivamente quelle prassi secondo le quali l’ispettore è tenuto a “timbrare” in Ufficio prima e dopo lo svolgimento della vigilanza.

Il Dr. Papa termina l’intervento auspicando che le occasioni di riforma dell’attività di vigilanza, date essenzialmente dalla possibilità di costituire una Agenzia unica, diano la possibilità di risolvere ulteriori problematiche, quali banche dati condivise, utilizzo dei mezzi pubblici, ecc..

L’intervento del Segretario Generale Dr. Paolo Pennesi ha inquadrato il percorso che ha portato a ripensare la vigilanza in Italia ed a collocarla all’interno dell’Agenzia: in primo luogo la Convenzione Oil n. 81 del 1947 prevede la presenza di un organo deputato alla vigilanza, sottoposto al controllo del Ministero del Lavoro, ma indipendente ed autonomo quanto a mezzi, dotazione organica e formazione; in secondo luogo l’esperienza degli altri Stati nei quali la vigilanza non viene effettuata dalla sovrabbondanza di corpi ispettivi che sono presenti in Italia e che svolgono ruoli in larga misura sovrapponibili; infine la presa d’atto che le numerose e dettagliate forme di coordinamento che negli anni si sono tentate, non hanno hanno sortito i frutti sperati, registrando frequenti sovrapposizioni ed incongruenze: la stessa lettura dei dati si è spesso prestata a diverse interpretazioni.

Un ulteriore tentativo di implementazione di nuove forme di coordinamento appare improduttivo: l’unica strada realistica per rendere più efficace l’attività di vigilanza è quella dell’Agenzia.

L’agenzia nascerebbe inizialmente dalla confluenza, in un unico profilo e con l’attribuzione della qualifica di Ufficiali di Polizia Giudiziaria a tutti gli ispettori INPS, INAIL e del Ministero. Gli ispettori tecnici confluirebbero nell’agenzia con le competenze che attualmente hanno già. In una fase successiva dovrebbe procedersi all’inserimento degli altri organi di vigilanza in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (ASL ed ARPA).

Il Segretario Generale ritiene che a Costituzione vigente, l’articolo 117 non necessiterebbe di modifica laddove le funzioni amministrative in materia di sicurezza e di controllo possono tornare allo Stato, fermo restando il permanere della funzione legislativa in capo alle Regioni. In effetti sul punto si potrebbe immaginare anche una convenzione con le Regioni da cui discenderebbe la delega delle funzioni di controllo in capo all’Agenzia.

Nel percorso che porterebbe alla istituzione dell’Agenzia il Ministero del lavoro conserverebbe comunque un ruolo di particolare importanza continuando ad essere il referente a livello comunitario e a produrre le norme che l’Agenzia osserverà.

La scrittura del decreto legislativo dovrà prevedere anzitutto la governance della Agenzia, la sua articolazione territoriale e le dotazioni finanziarie ed umane. Peraltro con l’Agenzia si avrà occasione di una migliore distribuzione del personale ispettivo che oggi appare diviso in maniera non uniforme fra le diverse Direzioni territoriali del lavoro (vi sono DTL con un numero di ispettori eccessivo rispetto alle reali esigenze del territorio e DTL che si trovano ad operare in realtà molto vaste con un numero di ispettori, in proporzione, molto basso).

Il coordinamento del personale ispettivo avverrebbe con modalità similari a quelle previste dall’attuale procedimentalizzazione e sicuramente verrà confermata la presenza dei referenti del personale Ispettivo (attuali capi-area e capi-linea).

Le competenze ispettive passerebbero all’Agenzia Ispettiva e quelle in materia di politiche sociali alla Agenzia per il Lavoro.

L’agenzia costituirebbe, in concreto, il ritorno all’Ispettorato del Lavoro che, è opportuno ricordare, è nato prima della istituzione del servizio di prevenzione presso le ASL. Le politiche attive del lavoro al momento rimangono regionali.

I tempi di attuazione, previo percorso confermativo dei lavori parlamentari, si preannunciano estremamente veloci. Superata la fase di discussione in Commissione del Jobs Act, la delega dovrebbe arrivare entro la fine del mese di novembre e con tempestività anche i successivi decreti legislativi.

Le Organizzazioni sindacali intervenute, seppure con diverse sfaccettature, hanno sostanzialmente richiesto ulteriori dettagli per poter esprimere un parere esaustivo e definitivo sulla opportunità di costituire questo nuovo soggetto.

Da ultimo è intervenuto il collega Marco Romanelli, appartenente ai ruoli INPS, il quale ha riportato le perplessità del personale degli Istituti verso questo il nuovo soggetto Agenzia, auspicando che, nel caso in cui il progetto Agenzia venga reso esecutivo, le criticità rilevate possano trovare soluzione nella stesura dei Decreti Attuativi.

Il Presidente Lanza, considerato l’esaurimento degli interventi della platea, dichiaratasi soddisfatta di tutti i chiarimenti offerti dagli ospiti, conclude i lavori della tavola rotonda, ringraziando, gli ospiti e tutti gli intervenuti per la partecipazione all’evento e per i preziosi contributi offerti alla platea che hanno consentito di rendere la tavola rotonda particolarmente efficace.

Lo staff ILA

Le considerazioni contenute nel presente scritto sono frutto esclusivo dell’interpretazione, di quanto emerso, da parte dello staff dell’Associazione ILA e non hanno in alcun modo carattere impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza dei suoi soci e per gli ospiti intervenuti.

0 Condivisioni

Be the first to comment

Leave a Reply