Gentili colleghi,
ritenendo di fare cosa gradita nei confronti degli associati e non, lo Staff ILA, segnala la Sentenza n. 700/2017 pubblicata il 16/02/2017 del Consiglio di Stato “Sentenza sulla sospensione dell’attività imprenditoriale”<
Altre notizie utili su Sito ILA – Ispettori del lavoro Associati<<, Pagina Facebook ILA – Ispettori del lavoro Associati<<
Sentenza n. 700/2017 pubblicata il 16/02/2017 del Consiglio di Stato<
Sentenza n. 700/2017 pubblicata il 16/02/2017 del Consiglio di Stato “Sentenza sulla sospensione dell’attività imprenditoriale”<
Sentenza n. 700/2017 pubblicata il 16/02/2017 del Consiglio di Stato N. 00700/2017REG.PROV.COLL. N. 04384/2010 REG.RIC. “Sentenza sulla sospensione dell’attività imprenditoriale”<
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 4384 del 2010, proposto da:
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12;
contro
Xxxxxxxx Xxxxxx, rappresentato e difeso dall’avvocato Angelo Clarizia C.F. YYYYYYYYYYYYYYYY, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Principessa Clotilde, 2;
per la riforma
della sentenza del T.A.R. LIGURIA – GENOVA: SEZIONE II n. 00322/2009, resa tra le parti, concernente sospensione di un’attivita’ imprenditoriale.
Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Visto l’atto di costituzione in giudizio di Xxxxxxxx Xxxxxx;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell’udienza pubblica del giorno 9 febbraio 2017 il Cons. Carlo Deodato e uditi per le parti l’avvocato dello Stato Tidore e l’avvocato Clarizia;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO
Con la sentenza impugnata il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria annullava il provvedimento in data 7 marzo 2008 con cui la direzione provinciale del lavoro di Genova aveva disposto, in esito all’ispezione che aveva permesso di riscontrare la violazione della normativa a tutela del lavoro regolare, la sospensione dell’attività imprenditoriale dell’autofficina “Xx Xxxxxx” del sig. Xxxxxxxx Xxxxxx (poi revocata solo quattro giorni dopo) e dichiarava inammissibile la domanda risarcitoria.
Avverso la predetta decisione proponeva appello il Ministero del lavoro, deducendo il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, criticando, in subordine, il gravato giudizio di illegittimità del proprio provvedimento di sospensione e concludendo per la riforma della sentenza impugnata.
Resisteva il sig. Xxxxxx, contestando la fondatezza dell’appello dell’Amministrazione, del quale chiedeva il rigetto, e concludendo per la conferma della decisione impugnata.
L’appello veniva trattenuto in decisione alla pubblica udienza del 9 febbraio 2017.
DIRITTO
1.- Deve preliminarmente circoscriversi l’ambito del thema decidendum alle sole questioni ritualmente devolute all’esame del giudice d’appello, precisando, in particolare, che risulta passato in giudicato il capo di decisione sulla inammissibilità della domanda risarcitoria, in quanto, ancorché autonomamente lesivo, non è stato impugnato in via incidentale dalla parte oneratavi (il sig. Xxxxxx).
2.- Ancora in via pregiudiziale dev’essere disattesa la censura con cui il Ministero appellante deduce l’insussistenza della giurisdizione amministrativa sulla presente controversia, siccome attinente a un provvedimento preordinato all’emanazione di una sanzione amministrativa e, come tale, attribuita alla potestà cognitiva del giudice ordinario ai sensi degli artt. 22 e 22-bis l. n.689 del 1981.
La giurisdizione attribuita all’autorità giudiziaria ordinaria dalle suddette disposizioni resta, infatti, circoscritta alle sole opposizioni avverso le ordinanze-ingiunzione di irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie, e non anche a provvedimenti diversi, ancorché attinenti alla medesima funzione repressiva di illeciti amministrativi (Cons. St., sez. V, 3 febbraio 2015, n.506).
Ne consegue che controversie, quale quella in esame, aventi ad oggetto atti aventi contenuto dispositivo diverso dall’ingiunzione di un sanzione pecuniaria devono intendersi estranee all’ambito della giurisdizione ordinaria descritto (con un lessico chiaro, tassativo e insuscettibile di esegesi estensive o analogiche) dagli artt. 22 e 22-bis l. n.689 del 1981.
3.- Resta, quindi, controversa, la legittimità del provvedimento di sospensione dell’attività dell’autofficina dell’odierno appellato, per il limitatissimo periodo di efficacia di quattro giorni, disposta sulla base del rilievo dell’impiego di un addetto non regolarizzato, sotto il peculiare profilo del rispetto delle garanzie partecipative dell’interessato.
Il TAR ha, infatti, giudicato illegittimo il provvedimento controverso, siccome adottato in violazione degli adempimenti procedimentali stabiliti dagli artt.7, 8 e 10 l. n.241 del 1990.
Il Ministero appellante critica il gravato giudizio di illegittimità ed insiste nel sostenere, sulla base delle argomentazioni di seguito scrutinate, l’inapplicabilità al provvedimento di sospensione delle disposizioni stabilite a garanzia della partecipazione al procedimento.
L’assunto è infondato.
Dev’essere, innanzitutto, esclusa l’applicabilità alla fattispecie controversa della clausola legislativa di esonero dal rispetto delle disposizioni di cui alla legge n.241 del 1990 per i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale finalizzati al contrasto del fenomeno del lavoro sommerso o irregolare, atteso che il decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, che la contiene, è entrato in vigore dopo l’adozione dell’atto controverso (in data 7 marzo 2008), che, infatti, risulta adottato sulla base del previgente art.5 della legge 3 agosto 2007, n.123 (e non del d.lgs. n.81 del 2008).
Quanto, invece, alla tesi secondo cui il carattere urgente e cautelare della sospensione impediva il rispetto dell’onere procedimentale consacrato all’art. 7 della legge n.241 del 1990, è sufficiente osservare che, ai fini che qui rilevano, la celerità del procedimento resta ravvisabile solo nella fase dell’ispezione, quale accertamento a sorpresa e funzionalmente incompatibile con il rispetto delle garanzie partecipative, e non anche in quella (logicamente successiva) della sospensione, che, per quanto connotata da profili latu sensu cautelari, non può intendersi, di per sé e in assoluto, confliggente con l’osservanza delle regole stabilite a presidio del contraddittorio procedimentale.
La funzione di queste ultime, agevolmente identificabile nell’esigenza di permettere all’interessato di rappresentare le proprie ragioni nell’ambito del procedimento e prima della formalizzazione del provvedimento conclusivo, rimane concepibile (e, anzi, ineludibile) anche con riguardo all’adozione di atti del tipo di quello controverso, che, pure, impongono l’ascolto delle istanze e la conoscenza delle difese del privato, prima dell’adozione di un atto destinato a incidere sull’esercizio dell’attività di impresa (con l’eccezione delle ipotesi, diverse da quella in esame, in cui l’effettiva e comprovata urgenza della sospensione non tolleri ritardi nell’adozione della misura).
Non solo, ma, nel caso in esame, la partecipazione del sig. Xxxxxx sarebbe valsa (probabilmente) a scongiurare la sospensione (infatti, poi, revocata dall’amministrazione pochissimi giorni dopo), nella misura in cui avrebbe consentito all’interessato di addurre plausibili ragioni intese a escludere la qualità di dipendente irregolare del sig. Ttttttttt Tttt.
Né vale, da ultimo, obiettare che l’osservanza dei precetti ritenuti violati dai primi giudici sarebbe stata concretamente preclusa dalla contestualità dell’ispezione e della formalizzazione della misura della sospensione, atteso che si tratta di due attività funzionalmente distinte, sicché la circostanza concreta della unicità del contesto temporale in cui sono state svolte non impedisce di ravvisare l’inosservanza degli adempimenti procedimentali considerati, che avrebbero dovuto indurre l’Amministrazione, proprio in ragione della necessità del loro ossequio, a differire la sospensione all’esito dell’interlocuzione procedimentale (necessaria, ancorché inevitabilmente contenuta nei tempi) con l’interessato.
D’altra parte, la struttura della norma attributiva del potere nella specie esercitato, alla cui stregua dev’essere giudicata la legittimità del suo contestato espletamento, non impone di adottare la sospensione contestualmente all’accertamento dell’infrazione, che viene, infatti, contemplato solo come una condizione che legittima la misura, senza alcun vincolo temporale che prescriva l’emanazione di quest’ultima nello stesso giorno dell’ispezione.
4.- L’ultimo motivo di appello, con cui si invoca l’art.21-octies, comma 2, l. n.241 del 1990, a sostegno della tesi della non annullabilità del provvedimento, quand’anche ritenuto viziato da violazioni formali, dev’essere, infine, respinto sulla base della dirimente considerazione che non può certo ritenersi assolto, da parte dell’Amministrazione, l’onere della dimostrazione che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato, se anche avesse comunicato l’avvio del procedimento, risultando, al contrario, che la partecipazione del sig. Xxxxxx avrebbe verosimilmente evitato la sospensione (infatti revocata dalla stessa direzione provinciale del lavoro di Genova solo quattro giorni dopo il provvedimento di sospensione).
5.- Alle considerazioni che precedono conseguono, in definitiva, la reiezione dell’appello e la conferma della decisione impugnata.
6.- Sussistono, nondimeno, ragioni di equità, ai fini della compensazione delle spese del presente grado di giudizio.
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, lo respinge e compensa le spese del presente grado di giudizio.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 9 febbraio 2017 con l’intervento dei magistrati:
Sergio Santoro, Presidente
Carlo Deodato, Consigliere, Estensore
Bernhard Lageder, Consigliere
Vincenzo Lopilato, Consigliere
Francesco Mele, Consigliere
| | |
| | |
L’ESTENSORE | | IL PRESIDENTE |
Carlo Deodato | | Sergio Santoro |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
IL SEGRETARIO
Sito Corte Costituzionale<
Archivio delle Sentenze della Corte di Cassazione<<
Relazioni e Documenti della Corte di Cassazione<<
InfoCuria – Giurisprudenza della Corte di Giustizia<
News ILA lavoro 2016<
News ILA sicurezza 2016<
Ispettori del lavoro Associati<
Pagina Facebook ILA – Ispettori del lavoro Associati<
Sentenza n. 13203/2017 del 23/11/2016 della Corte di Cassazione Il commercialista non è punibile per il reato più grave di violazione della procedura di emersione dei lavoratori extracomunitari…<
Sentenza n. 22662/2016 del 08/11/2016 “controlli difensivi del datore di lavoro sui comportamenti posti in essere dai lavoratori”<
Sentenza n. 10014/2017 del 06.12/2016 della Corte di Cassazione sulla verifica della idoneità tecnico professionale dell’impresa affidataria anche in assenza di contratto – Sezione III penale.<
Sentenza n. 2239/2017 del 30/01/2017 Nei confronti del datore di lavoro le buste paga costituiscono piena prova dei dati in esse indicati, in ragione della loro specifica normativa (legge nr. 4/1953), prevedente la obbligatorietà del loro contenuto…..<
Sentenza n. 5051/2016 del 15/03/2016 della Corte di Cassazione contratto di apprendistato e tutela della lavoratrice madre.<
Sentenza n. 44327/2016 del 30/09/2016 della Corte di Cassazione Il datore di lavoro ha l’obbligo di verificare la sicurezza delle macchine introdotte nella propria azienda.<
Sentenza n. 475/2017 della Corte di Cassazione con la quale ha affermato la nullità del licenziamento intimato ad una lavoratrice nel c.d. “periodo protetto” ordinando la riassunzione.<
Sentenza n. 281/2016 del 12/01/2016 della Corte di Cassazione con la quale ribadisce come il concetto d’immediatezza della contestazione va inteso in senso relativo e non assoluto.<
Sentenza n. 25791/2016 del 14/12/2016 della Corte di Cassazione secondo cui la data di perfezionamento della comunicazione a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, in caso di mancato recapito della raccomandata all´indirizzo del destinatario…<
Sentenza n. 46170/2016 del 21/09/2016 della Corte di Cassazione ha fornito una prima interpretazione sul nuovo ecoreato di “inquinamento ambientale” Sequestro preventivo di una porzione di fondale del golfo di La Spezia e di un cantiere, …<
Sentenza Tar Lazio n. 12873/2016 del 30/12/2016, Tar Lazio: il costo del lavoro indicato dalle tabelle ministeriali è il “costo medio orario del lavoro”, e non “i minimi salariali retributivi”, all’art. 97, c. 5, lett. d) D. Lgs. n. 50/2016<
Sentenza n, 51897/2016 del 08/09/2016 della Corte di Cassazione la Sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato che l’installazione ed il monitoraggio dell’attività dei lavoratori costituisce reato penale in caso di assenza dell’accordo sindacale<
Sentenza n. 24981/2016 del 06/12/2016 della Corte di Cassazione ha affermato che non è irragionevole subordinare la corresponsione da parte dell’Inps dell’assegno sociale alla titolarità della carta di soggiorno.<
Sentenza n, 51897/2016 del 08/09/2016 della Corte di Cassazione la Sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato che l’installazione ed il monitoraggio dell’attività dei lavoratori costituisce reato penale in caso di assenza dell’accordo sindacale<
Sentenza n. 25201/2016 del 07/12/2016 della Corte di Cassazione ampliamento di campo del licenziamento per giustificato motivo oggettivo che potrà ricorrere per aumentare la redditività.<
Sentenza n. 26808/2016 del 22/12/2016 della Corte di Cassazione<
Sentenza n. 26933/2016 del 23/12/2016 della Corte di Cassazione Vigilanza congiunta: la notifica del verbale è dell’Ispettorato del Lavoro Svolgimento del processo. Ricorso al Tribunale di Siracusa del 28/04/2003.<
Sentenza n. 24566/2016 del 01/12/2016 della Corte di Cassazione ha stabilito che la detenzione, in ambito extra lavorativo, di un significativo quantitativo di sostanze stupefacenti a fine di spaccio è idonea a integrare la giusta causa di licenziamento<
Sentenza n. 26467/2016 del 21/12/2016 della Corte di Cassazione “nel licenziamento motivato con la soppressione del posto di lavoro, il datore di lavoro, in presenza di altre posizioni aziendali disponibili, sia pur di contenuto professionale inferiore…<
Corte di giustizia dell’Unione europea COMUNICATO STAMPA n. 143/16 Lussemburgo, 21 dicembre 2016 uno Stato membro di opporsi, in talune circostanze, a licenziamenti collettivi nell’interesse della protezione dei lavoratori e dell’occupazione.<
Sentenza n. 18507/2016 del 21/09/2016 della Corte di Cassazione ricorso, da parte del datore, ad una agenzia investigativa per verificare l’attendibilità della certificazione medica di lombosciatalgia presentata dal lavoratore.<
Sentenza n. 24455/2016 del 30/11/2016 della Corte di Cassazione non può essere licenziato per giusta causa il dipendente che, improvvisamente trasferito in un altro reparto e senza un congruo preavviso, si rifiuta di lavorare.<
Sentenza n. 34900/2007 del 17/09/2007 della Corte di Cassazione “Lavoratori minorenni privi di visita medica e Improcedibilità penale”<
Sentenza n. 1315/2016 del 15/12/2016 del TAR Reggio Calabria Anomalia dell’offerta, il nuovo Codice impone il rigoroso rispetto degli obblighi retributivi minimi<
Sentenza n. 24803/2016 del 05/12/2016 della Corte di Cassazione “la prova nel licenziamento per giustificato motivo oggettivo”<
Infortunio sul Lavoro: Sentenza n. 24442/2016 del 30/11/2016, Infortunio con una macchina impastatrice. Responsabilità contrattuale o extracontrattuale tra datore, venditore e costruttore<
Infortunio sul lavoro – Sentenza n. 23781/2016 del 22/11/2016 Postumi non cumulabili derivati da infortunio.<
Infortunio sul lavoro: Sentenza n. 44327/2016 del 30/09/2016 della Corte di Cassazione, Art. 71 del D. Lgs. n. 81/2008 Il datore di lavoro ha l’obbligo di verificare la sicurezza delle macchine introdotte nella propria azienda<
Sentenza n. 22489/2016 del 04/11/2016 della Corte di Cassazione la quale dichiara che non può configurarsi una risoluzione del rapporto per mutuo consenso se il lavoratore nelle more dello svolgimento dell’iter giudiziale trova un’altra occupazione<
Sentenza n. 22550/2016 del 07/11/2016 Legittimo il licenziamento del dipendente pubblico che si sottrae per due volte alla visita medica di idoneità fisica.<
Sentenza n. 45394/2016 del 31/03/2016 In caso di procedimento per evasione fiscale legato all’emissione di fatture inesistenti non può essere emessa sentenza di condanna senza consentire all’imputato di ammettere come prova il libro dei beni ammortizzabil<
Sentenza n. 23397/2016 del 17/11/2016 della Corte di Cassazione. Le SEZIONI UNITE DELLA CASSAZIONE hanno deciso che il credito previdenziale di cui alle cartelle non opposte soggiace a termine di 5 anni (e non 10).<
Sentenza n. 39023/2016 del 15/03/2016 della Corte di Cassazione. Appalto e infortunio durante i lavori in quota. Se i dipendenti sono stati informati dei rischi, il committente non è responsabile.<
Sentenza n. 45198/2016 del 07/04/2016 della Corte di Cassazione dove la Cassazione spiega che se il Datore di lavoro installa telecamere senza autorizzazione anche se le tiene spente è comunque reato.<
Sentenza n. 19557/2016 del 30/09/2016 della Corte di Cassazione ai fini dei presupposti applicativi della disciplina in materia di licenziamento non possono essere computati nell’organico i dipendenti delle sedi estere dell’azienda<
Sentenza n. 22323/2016 del 03/11/2015 della Corte di Cassazione con la quale si ritiene discriminatorio con effetti ritorsivi il licenziamento del lavoratore disposto per giustificato motivo oggettivo ritenuto insussistente, allorquando le vere ragioni ..<
Sentenza n. 22936/2016 del 10/11/2016 della Corte di Cassazione “in caso di rapporto part-time verticale annuo, i periodi di riposo vanno riconosciuti ai fini del pieno accredito della contribuzione”.<
Sentenza n. 20327/2016 del 10 ottobre 2016 Corte di Cassazione. La responsabilità solidale non è applicabile alle P.A.<
Sentenza n. 44927/2016 della Corte di Cassazione Locali Sporchi: l’accertamento degli ispettori ASL può essere anche solo visivo<
Sentenza n. 21901/2016 della Corte di Cassazione con la quale è stata ritenuta illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto dovuto al trauma derivante da un episodio di rapina verificatosi presso i locali aziendali.<
Sentenza n. 21710/2016 della Corte di Cassazione con la quale la Corte ha affermato la natura subordinata di un responsabile di filiale di call-center anche se il datore di lavoro non ha mai esercitato nei suoi confronti il potere disciplinare<
Sentenza della Corte di Cassazione n. 39058/2016 Lavoratore autonomo precipita per circa 6m. da un parapetto a mensola metallica. Responsabilità del DL dell’impresa affidataria per aver creato il pericolo<
Sentenza della Corte di Cassazione n. 20594/2016 del 12/10/2016 che afferma la competenza della Direzione provinciale-ispettorato del Lavoro all’irrogazione delle sanzioni relative alla violazione dell’art. 174 cds<
Sentenza n. 1164/2016 con la quale il TAR Piemonte ha dichiarato il difetto di giurisdizione relativamente alla impugnazione al Giudice Amministrativo di un provvedimento di sospensione della attività imprenditoriale per l’impiego di personale in nero.<
sentenza n. 20218/2016 della Corte di Cassazione con la quale ha ritenuto valida la risokkkkone del rapporto da parte del datore di lavoro per assenza ingiustificata dal lavoro per tre giorni consecutivi per l’assenza del lavoratore dal posto di lavoro.<
Sentenza n. 18073/2015 su un infortunio mortale di un lavoratore in un reparto tranceria, con violazione degli artt. 18, comma 1, lett. 4; 26, comma 3; 37, comma 4, d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e illecito amministrativo di cui al D. Lgs. 231/2001<
Sentenza n. 12678/2016 relativa all’infortunio di un lavoratore in nero<
Sentenza Corte di Cassazione n. 17637/2016 del 06/09/2016 La Suprema Corte, ha respinto il ricorso del medico contro il licenziamento stabilito dalla Corte di Appello nel 2013 “Non importa se comportamento fraudolento sia o meno intenzionale”.<
Sentenza del Consiglio di Stato n. 3755/2016 pubblicata il 31 agosto 2016 Ai sensi dell’art. 93 d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50….<
Sentenza Cassazione n. 36285/2016 Ristrutturazioni, la Cassazione sulla responsabilità del direttore dei lavori in caso di crollo per sisma.<
Sentenza della Corte di Cassazione Num. 22717 Anno 2016 Sulla responsabilità per un infortunio durante un nolo a freddo.<
Sentenza Cassazione Penale n. 10448/2010 Omissione di specifica valutazione dei rischi<
Sentenza Penale Corte di cassazione n. 39727/2010 Demolizione di un solaio e mancanza di mezzi di protezione<
Medico Competente: Sorveglianza sanitaria Obbligo per rischi specifici. La Corte di Cassazione, terza sezione penale, con sentenza n. 35425 del 24 agosto 2016, ha confermato la condanna per un medico competente……..<
Sicurezza sul Lavoro: Infoteca dei Riferimenti Informativi per la Sicurezza Università degli Studi di Udine<
Sentenza della Corte di Cassazione 14305/2016 con la quale la Corte di Cassazione, relativamente alla valutazione di legittimità di un licenziamento disciplinare, ha ritenuto che il diritto alla difesa prevale sulle esigenze legate alla segretezza di docu<
Sentenza della Corte di Cassazione n. 26617 del 27 giugno 2016 con la quale si spiega che il reato di esercizio abusivo della professione si configura anche se esercitato sotto forma di Società di Servizi<
Sentenza della Corte di Cassazione n. 15035/2016 con la quale la suprema Corte ha ritenuto non necessario il procedimento di querela di falso per la contestazione di una Ricevuta di Avvenuta Consegna di una PEC di notificazione<
Sentenza n. 24135 del 10.07.2016 della Corte di Cassazione sul Reato di lesioni personali (art. 590 codice penale) commesso nei confronti di una collega<
Sentenza della Cassazione Penale n. 48949 del 11 dicembre 2015 “Lavori in quota: rischi insiti e rischi evitabili”<
Sentenza 15226/2016 della Corte di Cassazione secondo cui “Il lavoratore deve verificare l’invio del certificato di malattia”<
Sentenza n. 4347 del 2 febbraio 2016 della Corte di Cassazione – Sul contenuto del documento di valutazione dei rischi ex art. 28 del D. Lgs. n. 81/2008.<
Sentenza del T.a.r. per il Molise, ord., 12 febbraio 2016, n. 77 che rimette Alla Corte di giustizia la compatibilità con il diritto europeo della norma che prevede l’esclusione della ditta che non ha indicato gli oneri di sicurezza.<
Corte di cassazione, sentenza 18 luglio 2016 n. 14621 Il diritto alla conservazione del posto per il lavoratore tossicodipendente è connesso al mantenimento dell’impedimento derivante dalla permanenza presso la struttura in cui si svolge il programma ter<
Sentenza della Corte di Cassazione n. 29618/2016 pubblicata il 13 luglio 2016 (Presidente: Conti – udienza: 3.6.2016) sulla resistenza aggravata a Pubblico Ufficiale (art. 337 del Codice Penale).<
Sentenza della Corte Costituzionale n° 193/2016 con la quale dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale)<
Sentenza n. 19208 del 9 maggio 2016 della Corte di Cassazione – “Su quando deve considerarsi concluso un cantiere temporaneo o mobile”<
Sentenza n. 19208 del 9 maggio 2016 della Corte di Cassazione – “Su quando deve considerarsi concluso un cantiere temporaneo o mobile”<
Sentenza della Corte di Cassazione n. 18914 del 17/05/2012 “L’estinzione del reato contravvenzionale ex D. Lgs. 758/1994 per avvenuto e tempestivo pagamento della sanzione amministrativa ridotta si applica anche nel caso in cui a versare la somma non sia<
Sentenza della Corte Costituzionale n. 174/2016 con la quale la Corte dichiara la illegittimità costituzionale della norma che limitava l’ammontare della pensione di reversibilità ….<
Sentenza 13579 del 4 luglio 2016 “pagamento al lavoratore pubblico: delle differenze retributive per le espletate mansioni superiori; ……”<
Sentenza Corte di Cassazione n. 5233 del 2016 pubblicata in data 16/03/2016 “Sicurezza sul lavoro – Omessa vigilanza sull’impiego degli strumenti di protezione – Infortunio – Responsabilità del datore di lavoro – Risarcimento”<
Sentenza n. 22148/2017 del 31/01/2017 Installazione delle telecamere con il consenso dei dipendenti<
Corte di Cassazione, Sentenze, Relazioni e Documenti.<
Visualizzazioni: 345
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.