Gentili colleghi,
ritenendo di fare cosa gradita nei confronti degli associati e non, lo Staff ILA, segnala la Sentenza N. 21053/2017 del 11/09/2017 della Corte dei Cassazione Mancato rispetto anche formale delle norme di prevenzione infortuni comporta la perdita di agevolazioni contributive<
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Sentenza della Corte di Cassazione N. 21053/2017 del 11/09/2017<
Sentenza N. 21053/2017 del 11/09/2017 della Corte dei Cassazione Mancato rispetto anche formale delle norme di prevenzione infortuni comporta la perdita di agevolazioni contributive<
Civile Sent. Sez. L Num. 21053 Anno 2017 Presidente: MAMMONE GIOVANNI Relatore: D’ANTONIO ENRICA Data pubblicazione: 11/09/2017<
SENTENZA<
sul ricorso 21148-2012 proposto da:
XXXXX XXXX S.R.L. C.F. xxxxxxxxxxx, in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA LUCULLO 3, presso lo studio dell’avvocato NICOLA ADRAGNA, rappresentata e difesa dall’avvocato BARTOLOMEO BELLET, giusta delega in atti;
– ricorrente –
contro
I.N.P.S. – ISTITUTO NAZIONALE PREVIDENZA SOCIALE C.F. 80078750587, in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore, in proprio e quale mandatario della CARTOLARIZZAZIONE CREDITI INPS C.F. 058770001004, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA CESARE BECCARIA 29, presso l’Avvocatura Centrale dell’Istituto, rappresentato e difeso dagli Avvocati ANTONINO SGROI, LELIO MARITATO, CARLA D’ALOISIO, giusta delega in atti;
– controricorrente –
nonché contro
SERIT SICILIA S.P.A. ;
– intimata –
avverso la sentenza n. 1544/2011 della CORTE D’APPELLO di PALERMO, depositata il 21/09/2011 R.G.N. 1422/2008;
udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 03/05/2017 dal Consigliere Dott. ENRICA D’ANTONIO;
udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PAOLA MASTROBERARDINO che ha concluso per l’accoglimento del ricorso;
udito l’Avvocato ADRAGNA NICOLA per delega verbale Avvocato BELLET BARTOLOMEO;
udito l’Avvocato DE ROSE EMANUELE per delega verbale Avvocato SGROI ANTONINO.
RG n 21148/2012
Fatti di causa
1.La Corte d’appello di Palermo , in riforma della sentenza del Tribunale , ha rigettato l’opposizione alla cartella con la quale si intimava a XXXXX XXXX S.R.L. il pagamento a favore dell’Inps dell’importo di Euro 227.079,05 per indebita fruizione degli sgravi per il triennio 2002/2004. La Corte , richiamato l’art 3 ,comma 5, lett. H) L. n. 448/1998< e le condizioni alla cui osservanza era subordinata la concessione degli sgravi contributivi, ha rilevato che la società non aveva provveduto ai sensi dell’art 8 , comma 11, d lgs n 626/1994 alla comunicazione all’Ispettorato del lavoro ed alle USL territorialmente competenti del nominativo della persona designata come responsabile del servizio di prevenzione e protezione interno e esterno all’azienda . Ha osservato che tale comunicazione non rispondeva solo ad un mero formalismo burocratico , ma configurava una prestazione rilevante al fine di rendere certe le responsabilità civili e penali connesse alla violazione accertata .
Avverso la sentenza ricorre la soc Xxxxx xxxx con un motivo ulteriormente illustrato con memoria ex ad 378 cpc . Resiste l’Inps con controricorso.
Ragioni della decisione
2.La ricorrente denuncia violazione dell’art 3 , comma 6, lett H) L n 448/1998< e del dlgs n 626/1994.
Rileva che i benefici contributivi erano subordinati all’osservanza delle norme dettate alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e, cioè, alla tutela sostanziale dei corrispondenti interessi costituzionalmente garantiti che non potevano ritenersi pregiudicati dall’eventuale mero ritardo della comunicazione del nominativo del responsabile. Sottolinea , infatti, che si trattava di mero ritardo della comunicazione e non già di inosservanza delle misure di sicurezza ; che la norma parlava di “prescrizioni” e che queste erano quelle che hanno ad oggetto specifico le misure dettate per la tutela della sicurezza e della salute , mentre le “disposizioni” comprendevano adempimenti collaterali, non influenti sull’effettiva adozione delle misure prescritte cui il datore di lavoro era tenuto .
3. Il ricorso è infondato.
A seguito dell’infortunio mortale di uno dei dipendenti della società Xxxxx xxxx srl, l’Inps ,in sede di accertamento ispettivo, aveva rilevato che la società non aveva comunicato né alla ASL competente territorialmente, né all’Ispettorato del lavoro il nominativo del responsabile del servizio prevenzione e protezione , comunicazione che la società si era apprestata a fare solo dopo l’infortunio mortale.
Secondo la società l’inosservanza di tale prescrizione , avente carattere solo formale, non determinava le conseguenze volute dall’Inps ,e cioè la perdita degli sgravi, che avrebbero potuto verificarsi solo in caso di violazione di norme sostanziali.
4. L’art 3 , comma 5, L n 448/1998< prevede per i nuovi assunti negli anni 1999,2000 e 2001 ad incremento delle unità effettivamente occupate al 31 dicembre 1998, lo sgravio in misura totale dei contributi dovuti all’INPS a loro carico per un periodo di tre anni dalla data di assunzione del singolo lavoratore.
Il comma 6 dell’articolo citato stabilisce che dette agevolazioni si applicano a condizione del rispetto ,tra l’altro ,delle prescrizioni sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori previste dal dlgs n 626/1994 e successive modificazioni ed integrazioni (lett. H). Tra le prescrizioni contenute nel d lgs n 626 citato , l’art 8 , comma 11, stabilisce che “il datore di lavoro comunica all’ispettorato del lavoro e alle unità sanitarie locali territorialmente competenti il nominativo della persona designata come responsabile del servizio di prevenzione e protezione interno ovvero esterno all’azienda”.
Tale comunicazione è corredata da una dichiarazione nella quale si attesti con riferimento alle persone designate: a) i compiti svolti in materia di prevenzione e protezione; b) il periodo nel quale tali compiti sono stati svolti; c) il curriculum professionale.”
Nella fattispecie in esame il recupero dei contributi è avvenuto proprio per la mancata prova dell’invio alla ASL ed all’Ispettorato da parte della società di tale designazione, che fu effettuata solo dopo il verificarsi dell’infortunio.
Ritiene il collegio che la tesi proposta dalla ricorrente in base alla quale l’accertata violazione sarebbe solo formale e non comporterebbe la revoca delle agevolazioni contributive non può trovare accoglimento.
A riguardo è condivisibile quanto affermato dalla Corte territoriale secondo cui la normativa di cui al d.lgs citato pone una serie di adempimenti tutti inderogabili posti a protezione di diritti costituzionalmente garantiti ed in tale contesto “la designazione di un soggetto garante dell’osservanza degli obblighi di prevenzione e protezione è presidio della corretta e completa applicazione delle misure adottate in ragione dei requisiti di idoneità che lo stesso deve possedere e delle conseguenze di carattere sanzionatorio che discenderebbero dalla mancata applicazione del piano di sicurezza” L’art 3 citato, in sostanza, mira ad incentivare l’allargamento della base occupazionale, ma sul presupposto che l’impresa sia rimasta immune da condotte assunte in violazione di disposizioni di presidio fiscale o contributivo o attinenti alla sicurezza o da pratiche antisindacali e la sussistenza anche solo di una di dette violazioni determina il presupposto per la revoca delle agevolazioni senza che si ponga, in definitiva, neppure alcuna questione di violazione non formale, quale ulteriore condizione da cui far dipendere la revoca dell’agevolazione.
Questa Corte ( cfr Cass n 27831/2013) ha poi evidenziato che “La comunicazione alla ASL e all’Ispettorato del lavoro della designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, quale oggetto di una specifica obbligazione a carico del datore di lavoro, ai sensi del dlgs n 626/1994 art 8 , comma 11, è peraltro inquadrata dall’art. 89, comma 3, del D.Lgs. cit., alla stregua di una contravvenzione, per la quale datore di lavoro e dirigente sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire un milione a lire sei milioni Lit., a riprova ulteriore, anche in un’ipotizzata lettura estensiva del requisito della formalità della violazione, che è confutabile la tesi che vorrebbe ascrivere tale sostanziale illecito ad un alveo di irregolarità tipizzabili nel novero di quelle solo formali, cioè non incidenti sul funzionamento sostanziale delle tutele e delle protezioni sulla sicurezza e la salute perseguite dal complesso legislativo n. 626.”
Per le considerazioni che precedono la sentenza impugnata deve essere confermata non essendo le censure contenute nel ricorso idonee ad invalidare la decisione impugnata con conseguente rigetto del vizio denunciato.
Le spese processuali seguono la soccombenza .
PQM
Rigetta il ricorso e condanna la ricorrente a pagare le spese processuali liquidate in Euro 200,00 per esborsi ed Euro 5.500,00 per compensi professionali oltre 15% per spese generali ed accessori di legge .
Roma 3/5/2017
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Sentenza N. 18396/2017 del 15.03.2017 della Corte di Cassazione Mancata formazione e mancata visita medica di un lavoratore autonomo che eserciti mansioni tipiche del lavoratore dipendente con strumenti messi a disposizione dell’imprenditore nel cantiere<
Sentenza della Corte di Cassazione n. 19709/2017 del 08.08.2017, l’esperienza pregressa del lavoratore non esonera dall’obbligo di formazione del lavoratore; .. comportamento abnorme del lavoratore..<
Sentenza della Corte di Cassazione n. 39072/2017 del 18.07.2017 reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali basta la consapevolezza di non versare all’Inps quanto dovuto.<
Sentenza n. 19435/2017 del 03.08.2017 della Corte di Cassazione Infortuni, responsabilità del preposto di fatto.<
Sentenza n. 13204/2017 del 23/Il/2016 della Corte di Cassazione Mancata produzione documentale agli ispettori del lavoro.<
Sentenza della Corte di Cassazione n. 35757/2017, si può avere tenuità del fatto anche con precedenti penali<
Sentenza della Corte di Cassazione n. 17531/2017 del 14.07.2017 Badge a radio frequenza illegittimo<
Sentenza n. 700/2017 pubblicata il 16/02/2017 del Consiglio di Stato “Sentenza sulla sospensione dell’attività imprenditoriale”<
Sentenza n. 13203/2017 del 23/Il/2016 della Corte di Cassazione Il commercialista non è punibile per il reato più grave di violazione della procedura di emersione dei lavoratori extracomunitari…<<
Sentenza n. 22662/2016 del 08/Il/2016 “controlli difensivi del datore di lavoro sui comportamenti posti in essere dai lavoratori”<<
Sentenza n. 10014/2017 del 06.12/2016 della Corte di Cassazione sulla verifica della idoneità tecnico professionale dell’impresa affidataria anche in assenza di contratto – Sezione III penale.<<
Sentenza n. 2239/2017 del 30/01/2017 Nei confronti del datore di lavoro le buste paga costituiscono piena prova dei dati in esse indicati, in ragione della loro specifica normativa (legge nr. 4/1953), prevedente la obbligatorietà del loro contenuto…..<<
Sentenza n. 5051/2016 del 15/03/2016 della Corte di Cassazione contratto di apprendistato e tutela della lavoratrice madre.<<
Sentenza n. 44327/2016 del 30/09/2016 della Corte di Cassazione Il datore di lavoro ha l’obbligo di verificare la sicurezza delle macchine introdotte nella propria azienda.<<
Sentenza n. 475/2017 della Corte di Cassazione con la quale ha affermato la nullità del licenziamento intimato ad una lavoratrice nel c.d. “periodo protetto” ordinando la riassunzione.<<
Sentenza n. 281/2016 del 12/01/2016 della Corte di Cassazione con la quale ribadisce come il concetto d’immediatezza della contestazione va inteso in senso relativo e non assoluto.<<
Sentenza n. 25791/2016 del 14/12/2016 della Corte di Cassazione secondo cui la data di perfezionamento della comunicazione a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, in caso di mancato recapito della raccomandata all´indirizzo del destinatario…<<
Sentenza n. 46170/2016 del 21/09/2016 della Corte di Cassazione ha fornito una prima interpretazione sul nuovo ecoreato di “inquinamento ambientale” Sequestro preventivo di una porzione di fondale del golfo di La Spezia e di un cantiere, …<<
Sentenza Tar Lazio n. 12873/2016 del 30/12/2016, Tar Lazio: il costo del lavoro indicato dalle tabelle ministeriali è il “costo medio orario del lavoro”, e non “i minimi salariali retributivi”, all’art. 97, c. 5, lett. d) D. Lgs. n. 50/2016<<
Sentenza n, 51897/2016 del 08/09/2016 della Corte di Cassazione la Sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato che l’installazione ed il monitoraggio dell’attività dei lavoratori costituisce reato penale in caso di assenza dell’accordo sindacale<<
Sentenza n. 24981/2016 del 06/12/2016 della Corte di Cassazione ha affermato che non è irragionevole subordinare la corresponsione da parte dell’Inps dell’assegno sociale alla titolarità della carta di soggiorno.<<
Sentenza n, 51897/2016 del 08/09/2016 della Corte di Cassazione la Sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato che l’installazione ed il monitoraggio dell’attività dei lavoratori costituisce reato penale in caso di assenza dell’accordo sindacale<<
Sentenza n. 25201/2016 del 07/12/2016 della Corte di Cassazione ampliamento di campo del licenziamento per giustificato motivo oggettivo che potrà ricorrere per aumentare la redditività.<<
Sentenza n. 26808/2016 del 22/12/2016 della Corte di Cassazione<<
Sentenza n. 26933/2016 del 23/12/2016 della Corte di Cassazione Vigilanza congiunta: la notifica del verbale è dell’Ispettorato del lavoro Svolgimento del processo. Ricorso al Tribunale di Siracusa del 28/04/2003.<<
Sentenza n. 24566/2016 del 01/12/2016 della Corte di Cassazione ha stabilito che la detenzione, in ambito extra lavorativo, di un significativo quantitativo di sostanze stupefacenti a fine di spaccio è idonea a integrare la giusta causa di licenziamento<<
Sentenza n. 26467/2016 del 21/12/2016 della Corte di Cassazione “nel licenziamento motivato con la soppressione del posto di lavoro, il datore di lavoro, in presenza di altre posizioni aziendali disponibili, sia pur di contenuto professionale inferiore…<<
Corte di giustizia dell’Unione europea COMUNICATO STAMPA n. 143/16 Lussemburgo, 21 dicembre 2016 uno Stato membro di opporsi, in talune circostanze, a licenziamenti collettivi nell’interesse della protezione dei lavoratori e dell’occupazione.<<
Sentenza n. 18507/2016 del 21/09/2016 della Corte di Cassazione ricorso, da parte del datore, ad una agenzia investigativa per verificare l’attendibilità della certificazione medica di lombosciatalgia presentata dal lavoratore.<<
Sentenza n. 24455/2016 del 30/Il/2016 della Corte di Cassazione non può essere licenziato per giusta causa il dipendente che, improvvisamente trasferito in un altro reparto e senza un congruo preavviso, si rifiuta di lavorare.<<
Sentenza n. 34900/2007 del 17/09/2007 della Corte di Cassazione “Lavoratori minorenni privi di visita medica e Improcedibilità penale”<<
Sentenza n. 1315/2016 del 15/12/2016 del TAR Reggio Calabria Anomalia dell’offerta, il nuovo Codice impone il rigoroso rispetto degli obblighi retributivi minimi<<
Sentenza n. 24803/2016 del 05/12/2016 della Corte di Cassazione “la prova nel licenziamento per giustificato motivo oggettivo”<<
Infortunio sul Lavoro: Sentenza n. 24442/2016 del 30/Il/2016, Infortunio con una macchina impastatrice. Responsabilità contrattuale o extracontrattuale tra datore, venditore e costruttore<<
Infortunio sul lavoro – Sentenza n. 23781/2016 del 22/Il/2016 Postumi non cumulabili derivati da infortunio.<<
Infortunio sul lavoro: Sentenza n. 44327/2016 del 30/09/2016 della Corte di Cassazione, Art. 71 del D. Lgs. n. 81/2008 Il datore di lavoro ha l’obbligo di verificare la sicurezza delle macchine introdotte nella propria azienda<<
Sentenza n. 22489/2016 del 04/Il/2016 della Corte di Cassazione la quale dichiara che non può configurarsi una risoluzione del rapporto per mutuo consenso se il lavoratore nelle more dello svolgimento dell’iter giudiziale trova un’altra occupazione<<
Sentenza n. 22550/2016 del 07/Il/2016 Legittimo il licenziamento del dipendente pubblico che si sottrae per due volte alla visita medica di idoneità fisica.<<
Sentenza n. 45394/2016 del 31/03/2016 In caso di procedimento per evasione fiscale legato all’emissione di fatture inesistenti non può essere emessa sentenza di condanna senza consentire all’imputato di ammettere come prova il libro dei beni ammortizzabil<<
Sentenza n. 23397/2016 del 17/Il/2016 della Corte di Cassazione. Le SEZIONI UNITE DELLA CASSAZIONE hanno deciso che il credito previdenziale di cui alle cartelle non opposte soggiace a termine di 5 anni (e non 10).<<
Sentenza n. 39023/2016 del 15/03/2016 della Corte di Cassazione. Appalto e infortunio durante i lavori in quota. Se i dipendenti sono stati informati dei rischi, il committente non è responsabile.<<
Sentenza n. 45198/2016 del 07/04/2016 della Corte di Cassazione dove la Cassazione spiega che se il Datore di lavoro installa telecamere senza autorizzazione anche se le tiene spente è comunque reato.<<
Sentenza n. 19557/2016 del 30/09/2016 della Corte di Cassazione ai fini dei presupposti applicativi della disciplina in materia di licenziamento non possono essere computati nell’organico i dipendenti delle sedi estere dell’azienda<<
Sentenza n. 22323/2016 del 03/Il/2015 della Corte di Cassazione con la quale si ritiene discriminatorio con effetti ritorsivi il licenziamento del lavoratore disposto per giustificato motivo oggettivo ritenuto insussistente, allorquando le vere ragioni ..<<
Sentenza n. 22936/2016 del 10/Il/2016 della Corte di Cassazione “in caso di rapporto part-time verticale annuo, i periodi di riposo vanno riconosciuti ai fini del pieno accredito della contribuzione”.<<
Sentenza n. 20327/2016 del 10 ottobre 2016 Corte di Cassazione. La responsabilità solidale non è applicabile alle P.A.<<
Sentenza n. 44927/2016 della Corte di Cassazione Locali Sporchi: l’accertamento degli ispettori ASL può essere anche solo visivo<<
Sentenza n. 21901/2016 della Corte di Cassazione con la quale è stata ritenuta illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto dovuto al trauma derivante da un episodio di rapina verificatosi presso i locali aziendali.<<
Sentenza n. 21710/2016 della Corte di Cassazione con la quale la Corte ha affermato la natura subordinata di un responsabile di filiale di call-center anche se il datore di lavoro non ha mai esercitato nei suoi confronti il potere disciplinare<<
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Sentenza n. Il64/2016 con la quale il TAR Piemonte ha dichiarato il difetto di giurisdizione relativamente alla impugnazione al Giudice Amministrativo di un provvedimento di sospensione della attività imprenditoriale per l’impiego di personale in nero.<<
sentenza n. 20218/2016 della Corte di Cassazione con la quale ha ritenuto valida la risokkkkone del rapporto da parte del datore di lavoro per assenza ingiustificata dal lavoro per tre giorni consecutivi per l’assenza del lavoratore dal posto di lavoro.<<
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Sentenza n. 19208 del 9 maggio 2016 della Corte di Cassazione – “Su quando deve considerarsi concluso un cantiere temporaneo o mobile”<<
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